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La vescova fa infuriare Trump: “La comunità LGBTQIA+ teme per i propri diritti”

Il presidente americano chiude gli uffici federali per la diversità, i dipendenti saranno messi in congedo retribuito

La vescova fa infuriare Trump: “La comunità LGBTQIA+ teme per i propri diritti”

Diritti civili, Omofobia, Politica, Transfobia

22 Gennaio 2025

Di: Francesca Saccenti

Il vento repubblicano, che soffia dalla Casa bianca, si sta abbattendo in queste ore sulla comunità LGBTQIA+ e rischia di minacciare i diritti civili acquisiti durante la presidenza di Joe Biden. Sulla scrivania del nuovo inquilino è pronto un ordine esecutivo per smantellare le politiche DEI (Diversity, Equity and Inclusion) a favore dell’inclusività. Il day after della cerimonia di insediamento, il tycoon Donald Trump chiude gli uffici federali per la diversità, i dipendenti saranno messi in congedo retribuito entro questa sera, secondo quanto annunciato da Karoline Leavitt. A fare sentire la sua voce con un appello coraggioso, è stata la vescova Mariann Edgar Budde (65 anni) – la prima donna in assoluto alla guida della diocesi episcopale di Washington – che dal pulpito della National Cathedral ha puntato il dito contro il neoeletto. Parole dure e un monito a mostrare compassione e misericordia nei confronti della comunità arcobaleno, sottolineando che molte persone, tra cui bambini gay, lesbiche e transgender temono per la loro vita a causa di diktat troppo aggressivi e discriminatori.

Potrebbero non essere cittadini o non avere i documenti, ma la stragrande maggioranza dei migranti non fa parte del mondo criminale e paga le tasse. Sono dei buoni vicini. Signor presidente, alcune famiglie hanno paura per la deportazione e fuggono da zone di guerra. Hanno bisogno di trovare accoglienza”. Un discorso dai “toni sgradevoli” che ha fatto storcere il naso all’inquilino della Casa bianca, che ha assistito in prima fila alla cerimonia con la moglie Melania, vicino al vicepresidente J.D. Vance. Una predica che ha ribattezzato “come poco emozionante”. “Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Lo avete trovato entusiasmante? Penso che non sia stato reso un buon servizio”, ha dichiarato il repubblicano ai giornalisti a margine della funzione. Subito dopo ha affidato la sua rabbia al social Truth definendo la vescova “una hater di Trump appartenente alla sinistra radicale”. “Ha portato la sua chiesa nel mondo della politica in un modo molto scortese. Aveva un tono sgradevole e non convincente o intelligente. A parte le sue dichiarazioni inappropriate, il sermone è stato molto noioso e poco interessante. Non è brava nel suo lavoro! Lei e la sua chiesa devono delle scuse al pubblico!”, ha postato. A seguire l’onda, come c’era da aspettarsi, il patron di Tesla, Elon Musk, che ha twittato le sue impressioni su X bacchettando l’omelia: un esempio di “virus della mentalità woke”.

Non è la prima volta che Budde si esprime contro l’operato di Trump. Pomo della discordia una fotografia dell’estate del 2020, che immortalava il presidente americano fuori alla chiesa di St. John con la Bibbia in mano. Uno scatto di propaganda per legittimare le sue azioni davanti agli occhi dei mass media. A pochi passi dall’edificio sacro, la Guardia nazionale, seguendo i suoi ordini, lanciava gas lacrimogeni sui manifestanti di Black Lives Matter in Lafayette square, che protestavano pacificamente per la morte di George Floyd, l’afroamericano soffocato a Minneapolis da un agente di polizia. Sul programma televisivo ‘Good Morning America’ della ABC, la vescova in un’intervista aveva affermato che il ritratto del presidente suonava come “una giustificazione spirituale per un messaggio antitetico rispetto agli insegnamenti di Gesù e della giustizia divina”.