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Londra dice addio al G-A-Y Bar: chiude uno dei simboli della vita LGBTQIA+ in Europa

La storica chiusura del G-A-Y Bar segna la fine di un’epoca per Soho e per la comunità LGBTQIA+ internazionale.

Londra dice addio al G-A-Y Bar: chiude uno dei simboli della vita LGBTQIA+ in Europa

Costume & Società, Lifestyle

2 Ottobre 2025

Di: Nicola Garofano

La notizia è arrivata ieri, il 1° ottobre, come una doccia fredda per la comunità queer internazionale: il G-A-Y Bar di Londra chiude definitivamente le sue porte, ponendo fine a un’epoca e lasciando un vuoto nel cuore di Soho. L’annuncio è stato dato da Jeremy Joseph, storico proprietario del locale e della leggendaria discoteca Heaven, con un lungo post sui social. «È tempo di dire addio al G-A-Y Bar – ha scritto – Old Compton Street ha perso quell’identità LGBT che l’aveva resa unica. Quando ho aperto il G-A-Y Bar, volevo che fosse uno spazio sicuro, un posto dove poter essere se stessi e sentirsi al riparo». Il G-A-Y Bar non era solo un locale: era un crocevia di storie, musica e attivismo. Qui si sono esibitə star internazionali, da Madonna a Lady Gaga, fino a tantissime drag queen di RuPaul’s Drag Race, e qui la comunità LGBTQIA+ si è raccolta in momenti di gioia ma anche di dolore, come durante la veglia per le vittime della strage di Orlando nel 2016.

Joseph ha spiegato che la chiusura del bar è collegata alla revisione degli affitti del Heaven. Pur avendo ottenuto condizioni meno gravose del previsto, ha scelto di concentrare le risorse sul futuro della discoteca, ringraziando i proprietari degli immobili e chi ha sostenuto il locale in tutti questi anni. «So che non è una buona notizia perdere un altro spazio LGBTQIA+ – ha commentato – ma questo ci permetterà di proteggere il futuro di Heaven, che spero continui a essere una seconda casa per tante persone queer». La chiusura del G-A-Y Bar ha suscitato un’ondata di reazioni: artisti drag, performer e frequentatori storici hanno riempito i social di messaggi di ringraziamento e nostalgia, ricordando serate indimenticabili, incontri casuali e la libertà che solo quel posto sapeva offrire.

Jeremy Joseph e il suo Jacob Joseph

Per tantissimi italiani in viaggio a Londra, il G-A-Y Bar era una tappa fissa: un modo per vivere la vita LGBTQIA+ londinese, immergendosi in un’atmosfera di inclusione e festa che per molti rimaneva ineguagliabile rispetto all’Italia. Non a caso, in tanti descrivevano il locale come “la porta d’ingresso” nella Soho queer, un luogo dove sentirsi subito parte di una comunità internazionale. Con la chiusura del G-A-Y Bar, Soho perde un altro tassello della sua identità arcobaleno, già messa a dura prova negli ultimi anni dall’aumento degli affitti e dalla gentrificazione. Resta aperto l’Heaven, che si prepara a festeggiare i 50 anni nel 2029, ma la sensazione diffusa è quella di un addio amaro.

In un’epoca in cui gli spazi LGBTQIA+ continuano a ridursi, la chiusura del G-A-Y Bar non è solo la fine di un locale, ma il segnale di quanto sia fragile e prezioso avere luoghi fisici di incontro, resistenza e celebrazione.

Qui si può leggere la lettera scritta Da Jeremy Joseph sui social: https://www.instagram.com/p/DPRkmUmiLKh/?img_index=1