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Dal Festival dell’Italiano l’invito al Ministro Valditara: aprire al confronto su linguaggi inclusivi

Superare le distanze per il bene della scuola: un confronto necessario sul linguaggio e sulle sue ricadute in uno scenario complesso e segnato da tensioni

Dal Festival dell’Italiano l’invito al Ministro Valditara: aprire al confronto su linguaggi inclusivi

Scuola

3 Maggio 2025

Di: Massimo Arcangeli

Due settimane fa, pur consapevole della distanza che mi divide dalla sua visione della scuola, ho invitato formalmente il Ministro dell’Istruzione e del Merito, nella veste di direttore artistico del Festival dell’Italiano e delle Lingue d’Italia, a dare il via ai lavori della manifestazione, nella sua tappa fiorentina (28-30 aprile), anche nel tentativo di aprire al dialogo su un tema sensibile come il linguaggio.

La risposta di Giuseppe Valditara, qui riprodotta, lascia ben sperare sulla natura e sulla qualità di un futuro confronto che, nella reciproca volontà di superare divisioni e incomprensioni per il bene della scuola, potrebbe consistere nell’avvio di una discussione concreta sul tema dell’inclusione linguistica e sulle sue ricadute nel contesto più ampio di uno scenario che, per molti versi, desta sempre maggiore preoccupazione.


Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay

Il 2025 rischia di essere ricordato dalla nostra comunità come un annus horribilis, iniziato e proseguito con un’escalation di violenza senza precedenti“, ha dichiarato Natascia Maesi nell’occasione di una tavola rotonda organizzata, il 30 aprile scorso, nella cornice della tre giorni fiorentina. “Alle aggressioni omolesbobitransfobiche si sono sommate politiche discriminatorie“, ha aggiunto Maesi, “che a colpi di circolari e tavoli tecnici da cui siamo esclusi stanno erodendo diritti fondamentali faticosamente conquistati, colpendo con particolare accanimento le persone trans e non binarie. Intanto la spirale di aggressioni contro donne e persone queer continua: contiamo le tante vittime di femminicidi o transicidi. Dobbiamo resistere, non nascondendo la nostra rabbia ma trasformandola in qualcosa di utile“. Anche per questo il Festival dell’Italiano e delle Lingue d’Italia, accogliendo l’appello della presidente nazionale di Arcigay, ha deciso di assegnare un premio internazionale (“Visioni”) a Hector Stephano Picoy e Matteo Guadagnoli, i due ragazzi omosessuali che hanno risposto con coraggio, rendendo pubblica la loro vicenda, alla brutale aggressioni subita a Roma, nella notte di Capodanno del 2024, dal solito branco, in questo caso composto di giovanissimi.


Da sinistra a destra: Matteo Guadagnoli, Hector Stephano Picoy, Tomaso Montanari, Federico Zappino e Massimo Arcangeli

Al ministro Valditara, se ha apprezzato il mio gesto distensivo come un franco invito al confronto, e ha a cuore la scuola come l’ho a cuore io, e come l’ha a cuore ogni cittadino e ogni cittadina di questo paese consapevole della centralità dell’istruzione pubblica, chiedo di convocare un tavolo tecnico o di organizzare un incontro, con la partecipazione dei soggetti più direttamente interessati, in cui la questione dell’inclusione linguistica venga affrontata, fuori da polarizzazioni e ideologie preconcette, per il perseguimento del bene comune.

La scuola rappresenta lo Stato e sia io sia Lei, ministro Valditara, siamo al suo servizio e, dunque, al servizio dei nostri studenti e dei nostri insegnanti. Quel dialogo, ora che s’intravede un punto d’incontro fra posizioni solo apparentemente inconciliabili, abbiamo perciò, a maggior ragione, il dovere di portarlo avanti. Dibattere sull’inclusione linguistica sarebbe solo il primo passo, e tuttavia, in una prospettiva più generale, potrebbe essere un passo importante nella direzione di un confronto portato, sempre in tema d’inclusione, al livello superiore di una scuola che valorizzi tutte le diversità, tutte le singolarità, tutte le differenze.