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L’ultima uscita di Vannacci: “Chi mandiamo in guerra, quelli del Gay Pride?”

Nuovo attacco del parlamentare europeo della Lega che per parlare di difesa cita il mondo Lgbt+ nella speranza di uscire dall'anonimato

L’ultima uscita di Vannacci: “Chi mandiamo in guerra, quelli del Gay Pride?”

Cronaca, News, Pride & memoria

28 Giugno 2025

Di: Vincenzo Sbrizzi

“Davanti alla minaccia russa chi mandiamo? In Toscana di recente c’è stato il ‘Gay Pride’, mandiamo questi signori al fronte? Chi è pronto a questo sacrificio, chi è che viene educato ancora con questi valori?”. È l’ennesimo attacco lanciato dall’europarlamentare leghista Roberto Vannacci, intervenuto ieri sera a San Marco in Lamis durante un comizio in piazza organizzato dalla Lega provinciale nell’ambito di un tour dedicato al Decreto sicurezza. Le dichiarazioni di Vannacci, accolte da circa duemila persone e definite “suadenti” dal moderatore Micky De Finis, si inseriscono in un discorso più ampio sul riarmo europeo e sulla guerra in Ucraina. Il generale non ha perso l’occasione per utilizzare il mondo Lgbt+ per scopi propagandistici e attirare l’attenzione sulle sue dichiarazioni.

Il discorso sulla Difesa

Secondo il generale, “spendere 800 miliardi di euro in armamenti a cosa serve se non c’è nessuno da inviare al fronte a combattere?”. Un ragionamento che ha esteso anche al conflitto in corso: “Pensare di continuare questa guerra per procura tra Russia e Ucraina – che in realtà è tra Russia e Stati Uniti – significa continuare a fornire armi agli ucraini, ed è quasi crudele, visto che l’Ucraina ha ormai terminato gli uomini”.

Critico anche nei confronti della NATO, Vannacci ha definito “una sonora sconfitta” il ritiro dall’Afghanistan dopo vent’anni, “nonostante il meglio della tecnologia e delle armi, perché non c’erano soldati disposti a morire sul campo”, ha detto, rivendicando di aver partecipato attivamente alle discussioni da militare. Sul fronte geopolitico, Vannacci ha minimizzato la minaccia russa: “Non ho trovato i cosacchi in giro mentre venivo qui”. Ha poi elogiato l’ex presidente Usa: “Donald Trump è l’unico che parla di pace”.