Miss Olanda, vince la modella trans Rikkie Kollé

In Italia numerosi ragazzi trans hanno preso parte a una protesta contro la mancata modifica dei “requisiti di base” trans-escludenti  di miss Italia.

Che Miss Italia non godesse del favore di molte e molti è risaputo da tempo: nato nel lontano 1946, da almeno dieci anni ad oggi il concorso ha vissuto una cospicua perdita di ascolti, rendendolo un evento per lo più sconosciuto a buona parte delle nuove generazioni. Le motivazioni sono molteplici, ma tra quelle che vanno per la maggiore abbiamo un’evidente incapacità di stare al passo con i tempi e posizioni non sempre condivisibili.

La modella trans Rikkie Kollé

Recentissima è infatti la notizia di affermazioni trans-escludenti di Patrizia Mirigliani, figlia del precedente patron di Miss Italia, Enzo Mirigliani. In un’intervista per Radio Cusano Campus, Patrizia avrebbe commentato con quanto segue la vittoria di Rikkie Kollé, prima donna transgender ad aver vinto la competizione in Olanda:

Ultimamente i concorsi di bellezza cercano di fare notizia usando anche delle strategie che secondo me sono un po’ assurde. […] Sin da quando è nato, il mio concorso prevede nel suo regolamento la precisazione secondo la quale bisogna essere donna sin dalla nascita. […] Probabilmente perché già allora si prevedeva che gli uomini potessero diventare donne.”

Patrizia Mirigliani sembra dunque aver reso esplicita la sua intenzione di non modificare il regolamento. Come è facile immaginare, però, la comunità LGBT+ non è rimasta in silenzio dopo questo violento attacco nei confronti delle donne transgender.

In questi giorni, numerosi ragazzi trans hanno preso parte a una protesta contro la mancata modifica dei “requisiti di base”, divenuta ormai virale: in qualità di persone assegnate al genere femminile alla nascita, molte senza ancora la dovuta rettifica dei documenti, hanno in massa deciso di iscriversi al concorso. In questo momento i social pullulano di storie e post di queste email, corredate da deadname e da foto attuali dei ragazzi trans che hanno deciso di prenderne parte.

Come ribadito anche da Federico Barbarossa, uno dei primi ad aver effettuato l’iscrizione, questa protesta ha l’unico scopo di suscitare clamore mediatico affinché la biologia non sia più un pretesto per definirci o escluderci, e nella speranza che basti all’organizzazione di Miss Italia per tornare al passo con i tempi.

Samuel Matrone

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