La prima stagione di Radio Pride nei mesi più difficili per le persone LGBT+

Potrebbe essere quasi un segno del destino. Un piccolo, casuale, segno del destino. Eppure forse non è un caso che le trasmissioni di Radio Pride siano iniziate nel momento più difficile degli ultimi anni per le persone Lgbt+. Un periodo di attacchi continui, troppo spesso arrivati dalla sponda governativa della politica, a cui era necessario rispondere nel merito.

Ricambiando alla moneta della propaganda con l’informazione e provando ad arrivare a più persone possibili. Con questo obiettivo abbiamo affrontato la prima stagione di questa esperienza che rappresenta una vera e propria novità in Campania. Uno spazio di confronto sui temi che riguardano la comunità ma che si intersecano con la vita di tutti i giorni, abbattendo quel muro che qualcuno vuole costruire intorno a chi considera diverso ancora oggi, nel 2023.

Affrontare temi come il coming out, le unioni civili, il matrimonio egualitario, la gestazione per altri, le carriere alias, la lotta all’omolesbotransbifobia, tra gli altri, ci ha messi di fronte alla sfida di trasmettere una cosa che dovrebbe essere ovvia ma che invece purtroppo non lo è: non possono esistere differenze in base all’orientamento sessuale o all’identità di genere delle persone. Un diritto acquisito, costituzionale, sacrosanto, che però viene attaccato ogni singolo giorno nel nostro Paese, facendo credere che in realtà si tratti di un privilegio, il capriccio di una minoranza che non vuole arrendersi alla natura.

Da parte nostra abbiamo fatto la cosa che sembra essere rivoluzionaria in un momento in cui tutti esprimono la propria idea, spesso a sproposito. Abbiamo ascoltato decine di persone del mondo della cultura, dell’associazionismo, della magistratura, della chiesa, dello spettacolo, con l’unico obiettivo di capire prima di tutto e poi far arrivare più lontano possibile queste voci. Solo chi ci ha seguito potrà dire se ci siamo riusciti, ma siamo convinti che tutte le storie che abbiamo mandato in onda meritassero uno spazio libero in cui esprimersi. Radio Pride, in questa prima stagione, ha provato a essere questo spazio senza pregiudizi perché chi fa informazione sui diritti civili dovrebbe sempre essere così senza pregiudizi ma pronto a formarsi un’idea insieme a chi ospita e a chi ascolta. Speriamo di non essere mai venuti meno a questa pretesa di libertà, sì perché almeno di questo eravamo e siamo sicuri. La libertà va pretesa e nessuno può permettersi di minarla. Dal canto nostro continueremo a dare spazio a chi rende migliore questo Paese con il suo esempio, giorno dopo giorno, battendosi per i diritti di tutti noi.

Vincenzo Sbrizzi
Direttore Radio Pride

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