Aggressione al Villaggio Sinti di Prato. Maurizio Montalto: “le comunità rom e sinti sono costantemente vittime di violazioni dei diritti umani”.

L’Associazione Kethane, rete di Rom e Sinti in Italia, ha reso noto, attraverso un comunicato stampa, l’aggressione subita nella notte tra il 18 e il 19 settembre dal villaggio Sinti a San Giorgio a Colonica a Prato. Stando a quanto dichiarato nel comunicato, qualcuno, a bordo di un’autovettura scura, ha lanciato una bomba Molotov incendiando l’ingresso del villaggio e causando diversi danni materiali, ma fortunatamente nessun danno alle persone.
Il campo di San Giorgio a Colonica era già assurto alle glorie della cronaca locale nel marzo del 2019 quando l’onorevole Donzelli, insieme ai dirigenti nazionali, a iscritti e simpatizzanti di Fratelli d’Italia, aveva visitato il villaggio dichiarando che le strutture andavano rase al suolo e aggiungendo:”cercatevi un lavoro e una casa, la pacchia è finita”.
L’Associazione Kethane ricorda che da allora, la comunità del villaggio, formata da Sinti di religione evangelica che non hanno mai creato nessun problema sul territorio, che lavorano e che una casa regolare ce l’hanno già, ha subito sistematicamente azioni di ostilità fino ad arrivare a quest’ultima aggressione.
Tra le associazioni che hanno espresso solidarietà alla comunità Rom e Sinti del campo di San Giorgio di Colonica di Prato, bombardato con una molotov, c’è l’associazione ecologista MovimentoBlu che, attraverso il presidente nazionale, l’avvocato Maurizio Montalto, dichiara: «Il linguaggio d’odio della politica produce effetti devastanti, bisogna rieducare la popolazione a valorizzare e non demonizzare le differenze».
«Le comunità rom e sinti sono costantemente vittime di violazioni dei diritti umani» – incalza Montalto – «gli viene negato il diritto all’acqua e ai servizi igienico sanitario, all’abitazione, alla vita».
«Chiediamo l’intervento del Governo» – conclude Montalto – «la legge prevede che le fasce disagiate dispongano di acqua e servizi igienico sanitario. La norma è violata in tutte le regioni. Si dichiari l’emergenza, si metta di disposizione il genio militare e si realizzino le infrastrutture necessarie a garantire i diritti di bambini, donne, anziani, malati e comunità di persone in condizioni di disagio in insediamenti informali e ripari di fortuna».

Claudio Finelli

Foto in basso Maurizio Montalto

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