Monica Cirinnà risponde ad Aliberti: “Non conosce la Costituzione. Per i futuri Pride non chiederei mai più l’appoggio di sindaci della destra”

Salvatore Piro

Quella rilasciatavi dal sindaco Aliberti di Scafati è stata un’intervista pessima. Un’intervista rilasciata infatti da chi, nonostante faccia il sindaco, non rispetta l’articolo 3 della Costituzione italiana. Mi permetto di dare un consiglio a tutta la comunità LGBTQ+: non richiediamo più il patrocinio a un sindaco di centrodestra. In tal caso, il patrocinio sarà concesso unicamente per lavarsi la coscienza”. E’ questo il duro e franco commento rilasciato a Radio Pride dalla ex senatrice del Pd, Monica Cirinnà, da anni ormai impegnata nella lotta per il matrimonio egualitario tra coppie omosessuali ed etero. Da noi intercettata telefonicamente, l’ex senatrice Dem ha così commentato le frasi del sindaco salernitano, Pasquale Aliberti, che in merito all’ultimo Pride tenutosi nella sua città ci aveva detto: “È stata una manifestazione che ha lasciato un segno negativo nella città, anche tra coloro che credono nella libertà del pensiero…I temi che pongono sono già superati dalla storia e dell’attualità che viviamo”.

Il commento di Aliberti? E’ quello rilasciato da una persona che sembra vivere fuori dal mondo – ha proseguito Cirinnà – spero per lui che viva almeno in una torre d’avorio. I temi del Pride sono quelli posti da chiunque chieda eguaglianza formale e sostanziale. Non parliamo solo delle rivendicazioni LGBTQ+, qui c’è infatti in gioco il futuro che in Italia si riserva a ogni “differenza” o minoranza: migranti, donne che continuano a essere vittime di femminicidio. Il sindaco Aliberti, con queste parole, dimostra forse di non aver capito nulla della nostra Costituzione“.

Dò un consiglio per i Pride futuri – conclude l’ex senatrice del Pd – ovvero quello di non richiedere più il patrocinio a un sindaco che abbraccia le ideologie di questo Governo tramite il quale le cose per noi tutti peggiorano di giorno di giorno. Se credo ancora nel riscatto attraverso la politica? Certo che no. L’unica risposta decisa, forte e seria, può provenire soltanto dall’attivismo e dalla società civile. Esorto nuovamente la comunità LGBTQ+ di fare a meno, per il futuro, del patrocinio di sindaci di destra“.

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