No all’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole. Per il leghista Sasso sono porcherie.

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L’Italia è destinata ad essere ancora fanalino di coda in Europa, insieme a Cipro, Polonia, Bulgaria, Lituania e Romania relativamente all’inserimento di programmi strutturati di educazione sessuale nelle scuole. A manifestare la volontà di condannare nuovamente il nostro Paese a questo primato negativo è stato l’Onorevole Rossano Sasso, già Sottosegretario all’Istruzione nel Governo Draghi, deputato della Lega, formatosi come sindacalista nelle file dell’UGL di cui è stato segretario provinciale a Bari, noto – come ricorda anche Wikipedia – per situazioni controverse quali l’aver attribuito, nel febbraio 2021, una frase di Topolino a Dante Alighieri, aver definito, nel 2018, “bastardo irregolare sul nostro territorio” un migrante marocchino accusato di violenza sessuale che, in seguito, sarebbe stato assolto con formula piena dal Tribunale di Taranto e per aver nominato nel suo ufficio di gabinetto, il sindacalista Pasquale Vespa, imputato in un procedimento penale per diffamazione reiterata a mezzo stampa e minacce verso l’allora ministra Azzolina.

Venerdì 6 ottobre, l’On. Sasso, alla Camera, durante la discussione delle mozioni sulle iniziative a favore del comparto scuola e del diritto allo studio, nel bocciare la proposta della deputata pentastellata D’Orrico, che chiedeva di introdurre l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, ha stigmatizzato in maniera perentoria la proposta: «Finchè ci sarà la Lega al governo la propaganda di gender se la scordano i colleghi del Movimento 5 Stelle. Se proprio ci tengono a fare educazione sessuale a bambini di 6 anni se la facciano nelle loro sedi di partito e non approfittino della scuola, senza il consenso dei genitori, obbligando dei bambini alle loro porcherie», dichiarazione peraltro ritenuta offensiva dalla presidente di turno, On. Anna Ascani.

Così, mentre in Italia continuano a registrarsi numerosi tragici episodi di violenza di genere, mentre è drammaticamente in aumento il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo fondato su orientamento sessuale e identità di genere soprattutto nelle scuole, mentre – dati alla mano anche dell’ISS – emerge una sconcertante impreparazione degli adolescenti rispetto alle nozioni anche più elementari relative alla sessualità e all’affettività, impreparazione che li espone ora a gravissimi rischi per la salute ora a esperienze dolorose, traumatiche e mortificanti, l’Onorevole Sasso, ricorrendo alla vieta e strumentale paura di una presunta ideologia gender (nota invenzione delle destre italiane priva di alcun significato scientifico) definisce “porcherie” quello che nelle scuole di altri Paesi, come la Germania, esiste da decenni, prevedendo un concertato coinvolgimento di più aree disciplinari, tra cui la biologia, la fisiologia, la sociologia, la psicologia e la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmesse.

In Italia, dunque, l’educazione all’affettività e alla sessualità resta relegata all’intelligenza, al coraggio e alla sensibilità dei Dirigenti Scolastici, dei Collegi Docenti e dei Consigli d’Istituto che sopperiscono concretamente, talora in maniera egregia ma non strutturata, alle falle educative e formative del nostro sistema scolastico, accompagnando i nostri adolescenti alla scoperta della propria anatomia, della propria sessualità e della propria intelligenza emotiva. Altro che porcherie!

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