“Viaggio” nei CAD della Campania, prima tappa Pomigliano. Il responsabile Forte: “Vi racconto le discriminazioni subite dalla nostra comunità LGBT”.

Salvatore Piro

“Il caso più eclatante ha riguardato una ragazza che aveva iniziato il suo percorso di transizione. E’ stata giudicata male, “sbeffeggiata” anche su Facebook. Sapete da chi? Dalla neurologa che la teneva in cura. È davvero assurdo”. E’ incredibile la confessione rilasciata in esclusiva a Radio Pride dal responsabile del CAD – Centro antidiscriminazione – per l’accoglienza e l’ascolto delle persone Lgbt+ di Pomigliano, Lorenzo Forte: 50 anni, educatore, operatore OSS, divenuto responsabile del primo CAD inaugurato in Campania, il 20 dicembre 2022, in via Trieste 117 a Pomigliano d’Arco.

“Abbiamo lavorato fino a Luglio 2023 – prosegue Forte – adesso attendiamo il rifinanziamento. Dovremmo riaprire i battenti a Gennaio 2024 perchè UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ndr) ha annunciato i sufficienti fondi per riproporre il progetto”. Il CAD pomiglianese è solo uno dei 3 esistenti in Regione. Gli altri CAD hanno sede a Napoli, Caivano, San Giorgio a Cremano. Nati su modello dei Centri antiviolenza (CAV), da poco più di un anno, i CAD offrono consulenza e sostegno alle persone che subiscono o sono testimoni di discriminazioni, in particolare quelle legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere. I centri antidiscriminazione hanno anche lo scopo di promuovere il diritto alla parità e alla non discriminazione. Rappresentano dunque un reale presidio civico nel contrasto all’omofobia, alla transfobia ed ad ogni forma di violenza di genere.

“Fino alla chiusura temporanea del CAD, a Pomigliano, abbiamo assistito 20 persone. Età media? Sopratutto nella fascia compresa dai 30 ai 50, ma abbiamo fornito aiuto concreto anche ai più giovani – aggiunge Forte – . Si tratta pure di lesbiche e di omosex che hanno deciso di rivolgersi al nostro Centro specialmente perchè cacciati di casa, una volta che i loro familiari hanno scoperto la loro reale identità di genere”. Un’altra storia, di palese discriminazione, ha riguardato un 50enne napoletano: “Lui abitava a Roma con il fratello. Quest’ultimo, una volta scoperta la sua vera identità di genere, lo ha cacciato di casa. Abbiamo sistemato la situazione rivolgendoci alla casa di accoglienza di Napoli per persone LGBT+. Ora, la vittima ha di nuovo un tetto sopra la testa”

Il CAD pomiglianese è nato come spazio d’ascolto delle persone Lgbt+. Tra i servizi offerti: sportelli per l’assistenza psicologica, legale, per l’orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa, ma anche una ‘linea amica’ per un primo contatto e per le richieste di aiuto e protezione. “Il nostro help line telefonico è rimasto attivo anche dopo l’esaurimento dei fondi UNAR”. Sono 100 le richieste di aiuto gestite telefonicamente da Forte e dalla sua equipè di professionisti. Tra questi, anche “una psicologa che ha assicurato sedute gratis, una volta a settimana, per almeno 6 utenti”.

Gli ambienti più discriminatori, nei riguardi della comunità LGBT+, secondo l’esperienza raccontataci da Forte restano “quello familiare, dove si registrano discriminazioni forti anche ad opera dei fratelli delle vittime” e lavorativo. “Quest’anno abbiamo preso in carico una lesbica – dichiara – aveva subito mobbing dal suo datore di lavoro dopo la scoperta, da parte dell’imprenditore, del proprio reale orientamento sessuale”.

Il centro è nato grazie all’Associazione Scuola Progetto Futuro e Volontariato e partner come ALFI (Associazione Lesbica Femminista Italiana), Nemeton Onlus, Cisl e l’Istituto scolastico superiore ‘Europa’ di Pomigliano d’Arco, in collaborazione con l’amministrazione comunale e su impulso dell’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Pomigliano d’Arco. Le attività del Cad sono state offerte, gratuitamente, a persone Lgbt+ maggiorenni, vittime di discriminazione omolesbobitransfobica o causata dall’identità di genere, di violenza domestica e/o in condizioni di disagio economico. Il centro pomiglianese ha assistito le vittime dal martedì al giovedì. Nell’ambito dei servizi di accoglienza, sia telematica che in presenza, sono state prese in carico richieste di aiuto e protezione, in sinergia con i servizi socio-sanitari, con le forze dell’ordine e con le strutture pubbliche competenti.

“Abbiamo lavorato anche con le scuole del territorio – conclude il responsabile Forte – distribuendo volantini agli studenti delle Superiori per diffondere tra loro tematiche e problemi”. Durante il 2023, il CAD di Pomigliano d’Arco ha stretto rapporti con l’associazione “Oltre” la quale, attraverso una propria psicologa, ha curato un ciclo di 5 seminari nelle scuole. Il tema: “Amore e sessualità”.

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