Camera, ok al decreto elezioni. Boldrini: “Distinzione uomini-donne nelle liste è odioso retaggio del passato”

Salvatore Piro

“Ci aspettiamo che non appena si voterà il prossimo provvedimento in materia elettorale l’inutile distinzione tra ‘uomini’ e ‘donne’ nelle liste elettorali sarà abolita in favore di una più giusta in ordine alfabetico”. Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, poco prima che la Camera approvasse in via definitiva, con 143 sì, 87 no e 11 astenuti (Azione e Iv), il decreto legge che contiene le misure relative alle elezioni del 2024 e alla revisione delle anagrafi della popolazione residente.
Il provvedimento, che non ha subito modifiche rispetto al testo che ha ricevuto l’ok dal Senato, prevede, tra l’altro, il prolungamento delle operazioni di voto, oltre alla domenica anche al lunedì, e stabilisce che il voto per le elezioni Europee sia sabato 8 e domenica 9 giugno.
Tuttavia, il governo ha dato parere contrario all’emendamento al decreto elezioni con cui la stessa Boldrini chiedeva di “eliminare la distinzione in ‘uomini’ e ‘donne’ nelle liste elettorali e optare per una divisione in ordine alfabetico”. Il tutto, come già osservato dalla deputata Cecilia d’Elia al Senato, “per non costringere le persone trans e non binare a fare forzatamente coming out per poter votare”. Per l’Italia si tratta dunque dell’ennesima occasione fallita.
“Un odioso retaggio del passato – ha detto ancora Laura Boldrini – che spinge molte persone a rinunciare al diritto di voto per non dovere affrontare una situazione discriminatoria e dolorosa. Chiedevamo anche che si eliminasse il cognome del marito dalle schede elettorali delle donne sposate: anche questo, un lascito di tempi che non esistono più in cui le donne si identificavano con il cognome del marito. Cogliamo, però, positivamente le motivazioni della sottosegretaria Ferro il cui parere negativo sarebbe motivato solo dalla mancanza di tempo, prima delle elezioni europee di giugno, per fare queste modifiche alle liste elettorali. ‘Per il futuro se ne potrà discutere’ ha infatti dichiarato la sottosegretaria. Da qui, Boldrini ha concluso: “Registriamo un’apertura”

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