Alessandro Cecchi Paone candidato alle Europee 2024: Gli Stati Uniti d’Europa sono l’unica possibilità di rilancio per l’Europa

Claudio Finelli

A pochi giorni dalle elezioni europee, elezioni che daranno l’opportunità a circa 373 milioni di cittadine e cittadini europei di esprimere la propria preferenza per il rinnovo del Parlamento Ue, per Radio Pride, abbiamo raccolto la dichiarazione di Alessandro Cecchi Paone, candidato nella circoscrizione Nord Ovest con la lista Stati Uniti d’Europa (capolista Emma Bonino), lista che intende perseguire il federalismo europeo, composta da varie formazioni: Italia Viva, + Europa, LibDem europei, Radicali Italiani e l’ Italia c’e’.

Il noto giornalista e divulgatore scientifico, conduttore di trasmissioni televisive che hanno fatto la storia della nostra televisione, come La Macchina del Tempo, e che da pochi mesi si è unito civilmente con il suo compagno, anche in occasione di questa campagna elettorale ha inteso ribadire il suo assoluto sostegno ai diritti rivendicati dalla comunità Lgbt, contestando peraltro le esternazioni di Vannacci sull’omosessualità e ricordando la lezione di Pannella, ossia quella secondo cui la gente ti rispetta se rappresenti sul tuo corpo le tue scelte di vita, appunto come ha sempre fatto anche lui, in prima persona, a partire dal fatidico coming out pubblico del 2004, un coming out pagato a caro prezzo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro Cecchi Paone per chiedergli, a pochi giorni dalle consultazioni elettorali, per quale motivo cittadine e cittadini dovrebbero sostenere, con il voto, la sua candidatura al parlamento europeo.

Gli Stati Uniti d’Europa sono l’unica possibilità di rilancio della presenza europea e soprattutto dei giovani per il miglioramento di tutte le condizioni: pratiche, affettive, emotive e di libertà. – ha dichiarato al telefono Alessandro Cecchi Paone – Gli Stati Uniti d’Europa sono l’ultima e l’unica possibilità per la presenza dell’Unione sul piano internazionale sia in termini economici che in termini di sicurezza ma soprattutto in termini di investimenti sul futuro: transizione ecologica, quindi ambientale; transizione digitale, quindi innovazione; transizione energetica, quindi spinta verso l’elettrico e verso un mondo più pulito. Questo è quello che chiedono le giovani generazioni, quello che chiedono i giovani di testa e di cuore e non solo d’età e lo possiamo realizzare solo con un grande piano d’investimenti che non riguardi gli equilibri attuali della politica italiana – il declino del nostro Paese – ma che riguardi un grande rilancio capace di produrre nuovo lavoro, nuova ricchezza, nuove speranze e nuovi entusiasmi per il futuro.

Dovremmo – aggiunge Cecchi Paone – prendere esempio da quei Paesi che, oltre i ventisette, chiedono disperatamente e gioiosamente di entrare in Europa perché sanno che per loro, come per tutti, anche se molti italiani se lo sono dimenticati, l’Europa garantisce, come ha già garantito, sicurezza, libertà, benessere, diritti e fiducia nel futuro.

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