A Napoli il primo centro integrato per la lotta all’HIV in Campania
Un modello innovativo che unisce terzo settore e sanità pubblica per rivoluzionare prevenzione, diagnosi e supporto. Il progetto, esportabile in tutta Italia, è ideato da Arcigay Napoli in collaborazione con l'Ospedale Cotugno e finanziato dal Community Award di Gilead Sciences.
Nasce a Napoli un servizio d’avanguardia per contrastare la diffusione dell’HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Si tratta del primo centro di riferimento integrato della Campania, un’iniziativa che combina prevenzione efficace, diagnosi precoce e supporto “alla pari” per chi vive con l’HIV. Il progetto, intitolato “PrEP, Test e Peer Support: un servizio integrato dalla prevenzione alla gestione di HIV/IST”, è stato ideato da Antinoo Arcigay Napoli in stretta collaborazione con l’Ospedale Cotugno, Azienda Ospedaliera di Colli, polo di eccellenza nazionale per le malattie infettive.
Questa iniziativa, prima nel suo genere nella regione, vedrà la luce grazie al finanziamento del Community Award Program 2025, il bando nazionale promosso dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per sostenere i migliori progetti degli Enti del terzo settore.
Una risposta concreta alle criticità del territorio
La Campania presenta un quadro preoccupante per quanto riguarda l’HIV. La regione registra un’incidenza tra le più alte d’Italia, con oltre 3,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti. Un dato allarmante è la quota di diagnosi tardive: circa il 60% delle nuove diagnosi avviene quando il sistema immunitario è già compromesso e oltre il 40% delle persone scopre l’infezione quando è già in fase di AIDS conclamata.
Questi numeri evidenziano tre problemi principali:
- Difficoltà di accesso ai test, a causa della scarsità di punti di screening e del forte stigma sociale.
- Scarsa informazione sulla prevenzione, in particolare sulla Profilassi Pre-Esposizione (PrEP), un’opzione farmacologica efficace ma di difficile accesso a causa di lunghi tempi di attesa.
- Mancanza di supporto per chi scopre di avere l’HIV, sia dal punto di vista pratico-gestionale che emotivo.
“È evidente la necessità di interventi non solo tempestivi ma anche innovativi,” spiega Carlo Oneto, sociologo e responsabile del gruppo salute di Antinoo Arcigay Napoli. “Da qui l’idea di un progetto di servizi integrati, facendo leva sulla sinergia virtuosa che può nascere unendo le competenze del terzo settore e quelle della sanità pubblica.”
Il progetto: tre pilastri per un servizio integrato
L’iniziativa si articola su tre attività principali, che si svolgeranno sia nei locali “de-ospedalizzati” di Antinoo Arcigay Napoli, nel centro della città, sia in uno spazio dedicato all’interno dell’Ospedale Cotugno.
- PrEP Point community-based: Un punto di accesso rapido e senza barriere alla PrEP. Grazie a consulenze con personale medico volontario e persone formate, l’obiettivo è ridurre i tempi di attesa da oltre 30 giorni a un massimo di 7, portando il servizio fuori dall’ospedale e dentro la comunità.
- Check Point HIV/IST: Un servizio per eseguire test rapidi per HIV, sifilide ed epatite C, affiancato da un counseling strutturato. Saranno inoltre organizzati eventi di screening sul territorio per raggiungere le comunità più vulnerabili, con l’obiettivo di incrementare del 30% il numero di test effettuati rispetto al 2025.
- Peer Support (HIV Tutor Care): Un programma di supporto “alla pari” per almeno 50 persone con nuova diagnosi. Persone con HIV, adeguatamente formate, offriranno sostegno medico, pratico ed emotivo attraverso incontri e gruppi di confronto, aiutando nella gestione della terapia e nelle procedure burocratiche.
Una collaborazione strategica per un modello esportabile
Questa collaborazione rappresenta un passo fondamentale verso una sanità pubblica più inclusiva e vicina ai cittadini. “L’unione delle competenze cliniche dell’Ospedale e dell’esperienza di prossimità di Antinoo Arcigay Napoli ci permette di offrire risposte tempestive ed efficaci,” sottolinea la Dott.ssa Viviana Rizzo, infettivologa e coordinatrice del progetto per l’Ospedale Cotugno. “La presenza del PrEP Point all’interno dell’associazione e il coinvolgimento attivo di peer supporter sono elementi innovativi che possono fare la differenza.”
Il progetto, che partirà a fine 2025 e proseguirà per tutto il 2026, non si limita a intervenire sul territorio campano. L’intento è creare un modello solido, i cui risultati saranno divulgati in ambito scientifico per favorirne la replicabilità in altre realtà italiane. “Puntiamo a proporre un modello innovativo ed efficace nel contrasto all’HIV, replicabile ovunque ci sia la volontà di mettere a fattor comune le competenze del terzo settore e della sanità pubblica, uno degli elementi chiave del successo di questo tipo di iniziative,” conclude Carlo Oneto.