Odio online contro Antonello Sannino: in un post, la sua foto a testa in giù
Il presidente di Arcigay, ancora bloccato in Israele, al centro di un attacco per le sue convinzioni politiche

In queste ore difficili, mentre il presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino si trova bloccato in Israele a causa della guerra in corso nel Paese, alcuni contenuti apparsi sui social rappresentano un episodio gravissimo di odio e delegittimazione personale. Su una storia Instagram, da un profilo pubblico, Sannino viene accusato – peraltro inquietantemente ritratto “a testa in giù” – di essere “amico di assassini sanguinari” e addirittura di “negare un genocidio”, lanciando un appello al boicottaggio del Napoli Pride del 5 luglio, definito “il Pride dei sionisti”. È una narrazione tossica, distorta e pericolosa che trasforma un attivista LGBTQ+, giunto in Israele all’interno di una delegazione internazionale, in bersaglio politico e ideologico, mistificando la realtà e aggredendo simbolicamente l’intera comunità che rappresenta, a partire da quella partenopea.
I post anche su Facebook
Anche su Facebook sono apparsi post che, in maniera inopportuna e offensiva, strumentalizzano ideologicamente l’esperienza drammatica vissuta da Sannino in un bunker sotto i bombardamenti. Queste esternazioni non sono semplici critiche politiche: sono attacchi personali e infamanti, mascherati da militanza. Si tratta di una retorica pericolosa che normalizza la violenza verbale e mina la libertà di movimento e parola di chi opera ogni giorno per i diritti umani. Le differenze di opinione politica non devono mai degenerare in minacce, insulti o delegittimazione morale.
