A Castellammare di Stabia il Vesuvio Pride è un successo ma si accende lo scontro politico con Fratelli d’Italia
Dopo il successo di Castellammare, gli organizzatori annunciano la nuova tappa: il Vesuvio Pride nel 2026 arriverà a Portici.
Migliaia di persone hanno sfilato al Vesuvio Pride, trasformando il lungomare in una festa di colori e gioia. Chiaro e forte il messaggio di Pace contro le guerre, con il sindaco Vicinanza in prima linea. L’organizzatore Sannino replica duramente all’esponente di Fratelli d’Italia, Ernesto Sica, che aveva definito l’evento “il pride dei pagliacci”: “Parole rabbiose di chi non conosce la propria città”. Annunciata la prossima tappa: nel 2026 sarà Portici.
CASTELLAMMARE DI STABIA
Un’imponente e festosa onda arcobaleno, con i colori della pace a intrecciarsi a quelli del Pride, ha invaso il lungomare di Castellammare di Stabia per la sesta, riuscitissima edizione del Vesuvio Pride. Oltre cinquemila persone hanno sfilato da Marina di Stabia fino alla Villa Comunale, in un corteo che è stato al contempo una celebrazione dell’amore e una potente affermazione politica per i diritti della comunità LGBTQIA+ e per la pace.
Dedicata alla “Rumba de Scugnizze” di Raffaele Viviani, celebre e amatissimo cittadino stabiese, la manifestazione ha rappresentato un “frastuono di orgoglio, diritti e resistenza”, come sottolineato dagli organizzatori. A guidare il corteo, figure simbolo dell’attivismo come Franco Grillini, fondatore di Arcigay, e Francesca Pascale. Accanto a loro, una presenza istituzionale massiccia e compatta: oltre sette sindaci del territorio con la fascia tricolore, l’assessora regionale alle Politiche Sociali, Lucia Fortini, e la Vicepresidente del Consiglio regionale, Loredana Raia. Presenti anche diversi onorevoli, come Carmen di Lauro e Francesco Emilio Borrelli.
“Oggi abbiamo ribadito che diritti civili e diritti sociali non possono essere separati, perché camminano sempre insieme“, ha dichiarato il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, presente dietro lo striscione di apertura. “Da Castellammare parte anche un messaggio per lo stop alle guerre in Palestina e Ucraina. Questa è una festa dei diritti e della pace“. Un appello ripreso da molti partecipanti, che hanno sventolato bandiere della pace accanto a quelle arcobaleno, chiedendo a gran voce di “fermare il massacro a Gaza“.
Dal palco allestito in Villa Comunale, la madrina Pietra Montecorvino ha incantato la folla: “Sarò con orgoglio la madrina del Pride, perché si tratta di libertà e di essere sé stessi. Simmo tutt’ eguali e basta!“.
E’ polemica con Fratelli d’Italia
La grande festa di democrazia non ha però spento le polemiche. A poche ore dalla fine del corteo, è arrivata la dura replica di Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli e organizzatore del Vesuvio Pride, alle dichiarazioni dell’esponente locale di Fratelli d’Italia, Ernesto Sica, che aveva definito la manifestazione “il gay Pride dei pagliacci“.
“È una risposta stizzosa e rabbiosa che ripropone il solito armamentario della destra, un vero Bignami del pensiero fascista”, ha replicato Sannino. “Definire ‘poco partecipata’ una manifestazione che ha portato migliaia di persone sul lungomare è una distorsione della realtà. Le foto e i video parlano da soli: un’intera città ha partecipato con gioia, con centinaia di persone affacciate a ballare dai balconi e tantissimi negozi che hanno esposto la bandiera arcobaleno”.
Sannino ha poi rincarato la dose, accusando Sica di non conoscere la storia e l’anima della sua stessa città: “Ignora, o finge di ignorare, la memoria di una Città Medaglia d’oro per la Resistenza, che ha celebrato il suo Pride nel nome di due grandi concittadini come Annibale Ruccello e Raffaele Viviani, il cui canto ‘A rumba de scugnizzi’ è stato l’inno della manifestazione. La foto di Castellammare ieri è quella di una capitale di diritti e di accoglienza, che ha risposto all’odio con un’onda di colori. Di questo, e non delle farneticazioni di Sica, la città dovrebbe essere fiera”.
Tra gli interventi istituzionali, anche quello dell’assessora Fortini, che ha parlato di “colori della speranza di un mondo più giusto, per la difesa dei diritti di tutti e tutte, contro ogni tipo di discriminazione“.
Al termine della serata, tra gli applausi della folla, è arrivato l’annuncio ufficiale: il Vesuvio Pride 2026 si terrà a Portici. Un passaggio di testimone che promette di continuare a portare il messaggio di inclusione e diritti in tutta l’area vesuviana.