“Perfetta” di Geppi Cucciari al Teatro Bellini di Napoli: un atto di grande amore verso le donne e ciò che le rende davvero uniche
Claudio Finelli
“Questo spettacolo rappresenta un atto di grande amore verso le donne e ciò che le rende davvero uniche. E la scrittura di Mattia Torre celebra la diversità e la specialità della donna in quanto fulcro del ciclo della vita. Credo sia utile a chiunque, uomo o donna che sia, che abbia voglia di ascoltare per mettere il pubblico tutto nella condizione di poter disporre di ulteriori strumenti per comprendere il complesso, delicato e magico mondo al femminile.”
Così Geppi Cucciari, spumeggiante attrice e conduttrice televisiva, attualmente impegnata nella conduzione della terza edizione di Splendida Cornice, su Rai3, presenta Perfetta il lavoro che la vede protagonista, da anni, anche in teatro, con la regia di Mattia Torre. Un monologo ironico e brillante che fa anche ridere ma che, in realtà, tocca con grande sensibilità e intelligenza il tema della natura femminile. Perfetta sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli, venerdì 3 e sabato 4 maggio.
“Perfetta – come sottolinea la stessa Cucciari – è uno spettacoloche intende sottolineare la forza ineluttabile delle donne: nonostante i progressivi cambiamenti avvenuti dal secolo scorso ad oggi, l’uguaglianza tra uomini e donne è una lotta in continuo divenire in diversi campi: dalla remunerazione all’accesso alle carriere, finanche alla possibilità di tornare a lavoro dopo le gravidanze nella maniera più sicura possibile. Ogni donna, secondo me, vive delle battaglie. In realtà, ogni essere umano. È chiaro che resti ancora molto da fare per raggiungere la parità e credo che ognuna nella propria vita combatta per avanzare di un piccolo passo in avanti ogni giorno”.
Lo spettacolo, come chiariscono le note di regia, racconta un mese di vita di una donna attraverso le quattro fasi del ciclo femminile. Una donna che conduce una vita regolare, scandita da abitudini che si ripetono ogni giorno, e che come tutti noi lotta nel mondo. Ma è una donna, e il suo corpo è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli. Perfetta è la radiografia sociale ed emotiva, fisica, di 28 comici e disperati giorni della sua vita.
Il titolo della pièce anticipa l’interrogativo cardine dell’intero monologo, intorno al quale peraltro in molti si interrogano ogni giorno: esiste la donna perfetta?
Geppi Cucciari non ha dubbi, in proposito: “A mio parere, nessun essere umano è per così dire “perfetto”. Sicuramente, la scrittura di Mattia Torre intende in questo caso specifico riconoscere alle donne in particolare la caratteristica che le rende uniche e speciali. Sono il fulcro della nascita, un simbolo di autentica forza e determinazione, sono portatrici di vita. E il fatto che a scrivere di alcuni aspetti della natura femminile, che purtroppo a volte sono socialmente ancora dei tabù, sia stato un uomo in realtà dimostra l’analogia tra gli esseri umani tutti, al di là delle differenze di genere. Ognuno vive delle battaglie, ognuno lotta per essere perfetto. Ma il percorso di ognuno non deve essere secondo me tanto orientato al raggiungimento della perfezione, quanto mirare alla profondità con cui – attraverso gli altri e nel confronto quotidiano con loro – si arriva a conoscere meglio se stessi. È quello che ha fatto Mattia scrivendo, si è posto nel punto di vista di un altro e ha provato a decifrare con intelligenza e delicatezza un mondo a lui estraneo e complesso. A me piace pensare che in questo personaggio ci siano delle particolari sfumature caratteriali che lui leggeva dentro di me.”
L’appuntamento per i tantissimi fans della Cucciari è, dunque, per venerdì 3 maggio e sabato 4 maggio al Teatro Bellini di Napoli, alle 21:00, con il monologo Perfetta e nel pomeriggio di sabato, a partire dalle 16:30 al Teatro NEST, la sala in via Bernardino Martirano, per una conversazione intima e intensa con il pubblico che la ama.
Ricordiamo, infine, il reiterato sostegno espresso, pubblicamente, senza retorica e senza ipocrisia, dall’artista cagliaritana alle istanze della comunità Lgbt+ e la sua vibrante umanità nell’affrontare narrazioni delicate e storie di sofferenza come quella di Lucy, la donna trans sopravvissuta ai campi di sterminio, per cui la Cucciari non nascose, in diretta, durante una puntata di Che succ3de? commozione e profondo coinvolgimento emotivo.